SCO rivuole Linux ELF
Il vice presidente di SCO, Chris Sontag, ha recentemente dichiarato che l'ELF (Unix Executable and Linking Format), lo standard di Linux per i file binari e le librerie, violerebbe le proprietà intellettuali di Unix; una mossa attraverso la quale SCO spera di minare Linux nelle fondamenta, poichè, come dichiara lo stesso Sandeep Gupta, vice president of engineering di SCO "l'ELF è un mattone fondamentale del sistema operativo: "tolto quello, tutto il resto crolla (...) ELF non è qualcosa che la comunità Linux può semplicemente riscrivere". Sviluppato nei primi anni 90 dagli Unix System Labs di AT&T, il codice venne successivamente reso pubblico dal (TISC) Tool Interface Standard Committee, privo di royalty, quindi di pubblico dominio; questo ha permesso a Linux di utilizzarlo legalmente e di farne uno dei pilastri del sistema operativo. Dopo un decennio SCO, evidentemente dimentico che ELF è pubblico, ne reclama la proprietà incolpando il TISC, di cui anche SCO faceva parte insieme a Microsoft, Novell, IBM e Intel, per avere divulgato il codice libero da licenza. Secondo il sito inglese Linux Format, SCO non può pretendere nulla da Linux, in quanto l'unico colpevole è il TISC, quindi la stessa SCO. Santa Cruz Operation è stata sicuramente la società più danneggiata dalla diffusione di Linux, in quanto, di fatto, Linux ha quasi totalmente soppiantato Unix nei Server di fascia alta e nei cluster di Server, relegando tra l'altro Windows nella fascia di server per piccole realtà con utenti, esigenze ed operazioni limitate.
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